Iginio Sartori - Pittore


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Formazione Artistica

La prima parte del suo itinerario artistico è improntato sulla ricerca di disciplina classica, rigore di stile, dignità e pulizia fino agli anni '40.
Sceglie colori sobri, ben diversi dallo "sfarfallio" di alcuni pittori del tempo e decide di stare lontano da ogni eccesso.
Nell'ambito della "essenziale spaziabilità" che ricorda la "Nuova oggettività" tedesca di Schrimpf, Sartori colloca una propria evocazione di aspetti familiari, quotidiani, caratterizzati da una propensione ad idealizzarli, evidenziarne la nobiltà, la dignità ed il margine di mistero.
Nella quotidianità Sartori realizza una purezza formale (Botti lo aveva soprannominato "purezza") che approda ad una sorta di "realismo magico", ad una disposizione a cogliere, negli aspetti noti della realtà di ogni giorno, una sospesa atmosfera metafisica.
Negli anni della guerra ed in quelli successivi l'arte di Sartori ha una svolta decisiva: il rigore precedente viene sostituito da una versione più distesa, figure e paesaggi in cui si avverte il film della vita.
Da allora la sua arte si sviluppa nella sintesi forma - luce - colore.
I suoi personaggi sono figure umili, gente qualunque, il pescatore, il ghiaiolo, il barcaiolo del Po.
I personaggi del ceto medio, l'agricoltore, il medico, "la signora" solo comunque amici prima che modelli.
Negli ultimi anni Sartori assume e utilizza in modo originale i percorsi lineari di colore che piuttosto che segnare un contorno, si sfrangiano a suggerire la massa.
Pittura "lineare" come la definì Carrà, si limita a dare la traccia essenziale della sintesi privilegiando la linea - forza.
La sua arte nel complesso è fatta di linee pulite, colori pacati ma pieni, lindori chiaristi, silenzi assorti, atmosfere ovattate, sguardi lontani e opachi, profili senza sbavature.


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